Otto Montagne, la nostra recensione
Tratto dal libro “Le Otto Montagne” di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega, è una storia emozionante che sa raccontare un rapporto di amicizia e la sua evoluzione, attraverso un formato 4:3 che ci accompagna nella vita di due bambini, Pietro e Bruno, che vedremo crescere e diventare uomini nel corso della narrazione.
Ambientato ai piedi del Monte Rosa, paesaggio alpino cruciale per l’incontro dei due e usato come pretesto per discutere di vari temi, come le paure che ci spingono a non andare oltre all’abitudinario, o il rapporto padre e figlio; è grazie al padre di Pietro, infatti, se i due amici si riuniscono dopo tanto tempo.
Nonostante i protagonisti siano due persone con vite completamente diverse, la montagna li unisce in una profonda amicizia, sottolineando il concetto di compagnia e luogo di condivisione.
I registi, vincitori per questo film del Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes, ci offrono la possibilità nella prima parte del film, di poter vedere la montagna con gli occhi di un bambino di città, e in seguito come luogo familiare e di ritorno, colmo di ricordi, fatto di concretezza, spiegando il concetto di natura dal punto di vista di una persona che ci è cresciuta e che non la idealizza.
È accompagnato da una colonna sonora intima e toccante, capace di donare intimità e malinconia alle scene, sostituendosi alle parole dei personaggi.
Un film prezioso e non scontato, davvero imperdibile, caratterizzato da una fotografia mozzafiato e una storia commovente.
Al CineTeatro Pax è possibile vederlo Sabato 21 gennaio alle ore 17 e 21; Domenica 22 gennaio ore 17. Vi aspettiamo!